giovedì 3 marzo 2011

SICUREZZA A JESOLO: VIDEOSORVEGLIANZA IN SPIAGGIA

In Gran Bretagna sono ormai la regola, da qualche anno. Ce ne sono oltre 4 milioni, una ogni 14 abitanti. Sono le CCTVs, ovvero le telecamere a circuito chiuso per la videosorveglianza. E, oltre le consuete questioni sollevate dai "garanti della privacy", bisogna dire che hanno fatto egregiamente il proprio mestiere, tanto che sono in rapido aumento.

A Jesolo, qualche giorno fa, due ragazzine recatesi in spiaggia per una tranquilla passeggiata, sono state aggredite e rapinate di giubbotto, borsa, telefonino e denaro da alcuni extracomunitari.
Si potrebbe sollevare l'eterna questione stranieri in Italia, come sarebbe giusto. Ma il problema merita una trattazione separata e seria.

Giovane Italia Jesolo propone di installare le videocamere di sorveglianza anche in spiaggia. Già nei proclami degli Assessori leghisti alla sicurezza, oltre alle consuete sparate sulle mai viste "ronde padane", ci si era spesi per la videosorveglianza dell'intero territorio comunale: cosa resta oggi e cosa è stato prodotto? Quasi nulla.
L'Amministrazione comunale dovrebbe farsi carico di convocare i rappresentanti dei Consorzi arenile e stilare un programma, stanziando risorse economiche a favore di questi, per arrivare entro breve alla completa videosorveglianza della spiaggia.
Dato che il problema sicurezza in spiaggia si pone soprattutto nei periodi di poca affluenza e di scarsa visibilità, le telecamere andrebbero accese tutto il giorno nel periodo invenale e di notte durante l'estate.
Le telecamere avrebbero una duplice funzione: essere un deterrente per chi voglia compiere atti delittuosi e rappresentare un utile strumento di indagine nel caso di reati già compiuti.
In questa maniera offriremo un pò più di sicurezza ai nostri concittadini e ai turisti che frequentano Jesolo.

Giovane Italia Jesolo

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