lunedì 6 settembre 2010

LIBERTA' PER SAKINEH


Sakineh è il nuovo volto dell'ingiustizia subita da moltissime donne musulmane. Quando la follia umana porta all'estremo una religione trasformandola in una vera e propria dittatura, si arriva a risultati drammatici.
In molti si chiedono perchè il mondo si muove ora per questa donna e non si è mosso prima per tante altre come lei...la risposta è molto semplice. Talvolta, come in questo caso, delle vittime diventano dei simboli per l'umanità, per il rispetto delle donne e dei diritti umani.
Sakineh è un simbolo, una donna che non merita la lapidazione e le 99 frustate, ma la libertà come in un qualsiasi altro Paese civile del mondo!
C'è poi chi, come il componente del comitato difesa dei diritti civili, nonchè leader dell'estrema sinistra jesolana, Salvatore Esposito, preferisce battersi per difendere i diritti dei musulmani pur di farsi pubblicità e di aver qualcosa da ridire contro il Comune, anzichè badare a questioni veramente delicate ed importanti come quelle della donna iraniana Sakineh.
Il legame tra la questione della richiesta di un luogo di culto per la comunità musulmana locale ed il caso "Sakineh" è molto più forte di quel che sembra.
Nella maggior parte dei Paesi islamici non esiste alcun minimo diritto per i Cristiani, arrivando addirittura alla pena di morte in alcuni casi anche solo per un crocefisso indossato, o per possedere una Bibbia.
In Italia invece vi è giustamente libertà di culto, non vi è alcuna imposizione di professare e pregare questa o quella religione, se non il rispetto di quelle che storicamente sono le nostre radici cristiano cattoliche.
Per molti musulmani, però, tutto questo sembra non bastare. In Italia troppo spesso il musulmano non rispetta i nostri usi e tradizioni e cerca di imporre i suoi. Si passa dalla richiesta di togliere i crocefissi dai luoghi pubblici , a non voler far cantare alcuni canti natalizi, al pretendere di pregare come e dove gli pare, a non voler vedere i propri figli occidentalizzarsi arrivando ad impedirglielo anche nei modi più violenti, ecc ecc ecc.
La Giovane Italia di Jesolo vuole dimostrare la sua vicinanza, non a battaglie come quelle di Salvatore Esposito per aver questa o quella sala per una preghiera pur di finire sui giornali, ma a quelle dove veramente si vedono negati i più fondamentali diritti umani come per Sakineh.
La liberazione di Sakineh sarebbe un gran passo in avanti per tutta l'umanità, ed anche noi da questa città a gran voce ci uniamo a chi già da molti giorni lo sta gridando.
LIBERTA' PER SAKINEH

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